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Artist BiographyAvailable in:
Sheryl Suzanne Crow (Kennett, 11 febbraio 1962) è una cantautrice statunitense. Cresciuta in una famiglia di musicisti (il padre Wendell è un trombettista jazz, mentre la madre Bernice una cantante ed una pianista)[1] Sheryl viene introdotta alla musica fin dall'infanzia: inizia a suonare il pianoforte all'età di cinque anni, mentre nell'adolescenza compone le sue prime canzoni.
Durante il periodo scolastico, oltre allo studio, si dedica con profitto all'atletica leggera e frequenta il locale coro. Entra a far parte anche di associazioni come il The Pep Club, la National Honor Society e la Future Farmers of America.
Nel 1980, dopo le scuole primarie e secondarie a Kennett, Sheryl abbandona la cittadina natale per trasferirsi in Columbia, dove frequenta l'Università Statale del Missouri, da cui esce dopo quattro anni con una laurea in canto e musica[2]. Durante la parentesi universitaria, canta e suona in una band di amici, i Kashmir.
Nel 1982 si reca in tour in Europa Orientale con Singsation, il complesso jazz dell'Università del Missouri, guidato dal maestro Ira "Rocky" Powell. Sheryl in quell'occasione suona il pianoforte e si esibisce come solista vocale assieme alla moglie di Powell. Ad accompagnarla c'è anche la sorella maggiore Karen.
Con una laurea in tasca, Sheryl trova impiego come insegnante di musica presso il distretto scolastico di St. Louis[3]. Dal 1984 al 1986 viene assegnata a classi speciali composte da bambini affetti da sindrome autistica. Nonostante l'impegno di docente, Sheryl continua a coltivare i suoi interessi musicali, affinando le proprie capacità e facendo serate nei locali del Missouri con un gruppo rhythm'n'blues. Durante quel biennio registra jingles pubblicitari per alcune grosse società (Toyota e McDonald's) che le procurano introiti significativi[4].
Nel 1986 Crow chiude definitivamente con l'insegnamento per cercare fortuna a Los Angeles[4]. I primi tempi sono abbastanza duri e si guadagna da vivere facendo la cameriera in alcuni bar e caffetterie locali, fino a che Michael Jackson non la scopre e la ingaggia quale corista per il suo mastodontico Bad World Tour[5].
Dal 1987 al 1989, Sheryl sale sul palco delle più grandi città mondiali accompagnando "il re del pop" attraverso 15 paesi in 4 continenti. Da un punto di vista professionale si tratta di un'esperienza molto importante, anche se non sempre piacevole: Sheryl infatti viene fatta oggetto di molestie sessuali da parte di Frank DiLeo, il manager di Michael Jackson[senza fonte] (DiLeo verrà citato, direttamente o indirettamente, in ben due brani dell'album Tuesday Night Music Club: The Na-Na Song e What I Can Do for You).
Al termine del tour mondiale Sheryl collabora inoltre con alcuni artisti come Stevie Wonder, Sinead O'Connor e Rod Stewart. A dispetto delle esperienze che arricchiscono il suo bagaglio professionale, per lei non è un periodo positivo: la pressione in Sheryl incomincia a farsi sentire sempre più, conscia del fatto di non essersi assicurata un vero contratto discografico. Agli inizi del 1990 cade in depressione (patologia di cui ha sempre sofferto) per alcuni mesi, e ne esce solo grazie a sedute terapeutiche e antidepressivi[6]. Recuperati spirito ed energie, nonché consigliata e incoraggiata dall'amico Don Henley, decide di dedicarsi completamente alla carriera da solista. I primi brani ad essere incisi sono Indian Summer, Father Sun, Near Me e Love You Blind, quattro pezzi blues a cui fa seguito la ballata What Does Is Matter, registrata in un secondo tempo[7].
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