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Emerson Lake & Palmer, formatisi nel 1970, hanno costituito uno dei primi e più celebri supergruppi di rock progressivo. Ad oggi hanno venduto più di 30 milioni di dischi in tutto il mondo. I tre musicisti provenivano da esperienze precedenti con diversi gruppi già affermati nel panorama rock. In particolare Greg Lake (basso, chitarra e voce) proveniva dai King Crimson il cui primo disco (In the Court of Crimson King) è da molti considerato il punto di partenza di tutto il movimento del rock progressive degli anni ‘70. Keith Emerson (il tastierista del gruppo) proveniva dai Nice, gruppo che negli anni ‘60 aveva realizzato alcuni buoni lavori ed il cui sound si basava su una miscela di musica classica e rock. Carl Palmer (batteria e percussioni) aveva fatto parte parte del Crazy World di Arthur Brown per poi passare agli Atomic Rooster, un gruppo di hard rock guidato dal tastierista Vincent Crane.
Il loro album d’esordio (Emerson, Lake and Palmer) del 1970, mette subito in risalto l’abilità tecnica dei tre musicisti nell’utilizzo dei rispettivi strumenti e la scelta di un suono che è una perfetta miscela di rock e musica classica. Emerson è un virtuoso di pianoforte e organo Hammond, Lake si destreggia con eguale maestria fra basso, chitarra e parti cantate e, dietro ai due, Palmer è una perfetta macchina ritmica. Jimi Hendrix aveva in mente di unirisi a Emerson, Lake & Palmer ma a causa della sua morte improvvisa questo progetto non si è potuto attuare.
A partire da Tarkus (loro secondo album) Emerson adotta in maniera massiccia gli strumenti elettronici (sintetizzatori e moog), tanto da trovarsi spesso, nei concerti dal vivo, circondato da un vero e proprio muro di tastiere.
Secondo i più, il vertice della loro creatività viene toccato con l’album “Pictures at an Exhibition”: si tratta del rifacimento, in chiave rock, dell’omonima opera pianistica di Modest Musorgskij; alle partiture originali del musicista, il trio alterna le proprie composizioni e l’amalgama è talmente ben riuscita che è difficile capire dove termina l’opera di Musorgskij e dove inizia quella degli ELP. Per di più l’album è registrato dal vivo e questo rende la performance dei tre musicisti ancor più significativa. Lake dà prova di performances vocali da brivido.
A detta di molti fan della band britannica, comincia a questo punto un inaridimento della vena creativa che porterà il gruppo a produrre dischi non all’altezza dei precedenti, anche se comunque caratterizzati da buone vendite. Emerson, in particolare, viene accusato di sviluppare uno stile sempre più “pomposo” e di imporre un virtuosismo sempre più fine a se stesso. Tuttavia un’ampia sezione di pubblico continua ad ammirare il trio per l’indubbia abilità tecnica e la raffinatezza dei brani più rappresentativi degli album “Trilogy” e “Brain Salad Surgery” (con cui viene inaugurata la nascita della nuova casa discografica Manticore Records). La prima parte della loro carriera si chiude, nel 1974, con la pubblicazione di un triplo album dal vivo, mastodontico anche nel titolo: “Welcome Back My Friends To The Show That Never Ends… Ladies And Gentlemen: Emerson, Lake & Palmer”.
A questo punto i tre si concedono una piccola pausa, in cui si danno a dei progetti solisti; Emerson compone un suo Piano Concerto, Lake scrive con l’aiuto di Pete Sinfield (il quale era entrato nel gruppo come suo paroliere gia dal 1973) alcune canzoni acustiche con orchestra, Palmer si prepara invece una sua opera di percussioni. Il risultato (assieme ad ad altri due brani registrati insieme, ossia “Fanfare For The Common Man”, riarrangiamento dell’omonima del compositore Aaron Copland, e “Pirates”) è il doppio album “Works vol. 1”. Greg Lake mette in risalto il suo notevole talento di songwriter colto e raffinato offrendo un’intera facciata di suggestive canzoni acustiche. Il tour promozionale che segue l’uscita dell’album prevede la presenza di un orchestra di 50 elementi, alla quale però i tre sono costretti a rinunciare, dopo poche date, a causa degli alti costi di gestione.
In “Works vol. 2”, ad un formato più contenuto (un album singolo), vi sono presenti una serie di pezzi scartati dal precedente lavoro, in genere caratterizzati da influenze Honky Tonk che, nel frattempo, hanno contagiato Emerson. Ormai però il momento culminante del successo del gruppo è passato anche per il fatto che al rock progressivo stanno subentrando, nei gusti del grande pubblico, il punk e la disco music.
Dopo l’ultima registrazione in studio (l’album Love Beach, pubblicato nel 1979) ed il successivo tour, il gruppo, a causa sia di contrasti sulla direzione musicale da intraprendere come anche di contrasti caratteriali tra i membri, si scioglie. Nel 1985 Emerson e Lake ritentano l’avventura senza Carl Palmer (impegnato con il supergruppo degli “Asia”) e il suo posto viene preso da Cozy Powell. La famosa sigla della band (ELP: un vero e proprio marchio della loro musica e del loro stile) rimane così invariata ed il nuovo disco si intitola “Emerson Lake and Powell”. Il successo di questo lavoro è però scarso così come il seguente “To The Power Of Three” (in cui stavolta, pur essendo presente invece Palmer, Lake non è della partita) e i tre si fermano di nuovo.
Nel 1992, sull’onda di un revival che contagia molti gruppi degli anni ‘70 per il gusto di suonare ancora insieme, gli Emerson Lake and Palmer sono, infine, di nuovo insieme per realizzare “Black Moon” (seguiti da un live registrato al Royal Albert Hall di Londra); quindi segue un loro ennesimo album (“In The Hot Seat”) ed un ultimo tour all’inizio del 1994 ma ancora una volta il tipo di musica proposta interessa poco il grande pubblico e il trio si scioglie nuovamente. Lake avrà successo nel 2005 con un tour e una band nuove.
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