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Track List
01) Anthem of Valour
02) Aryavarta
03) Warrior Race
04) To Mega Therion
05) Death Guard
06) Battle Heart
07) Vanaheim
08) Time of Virginity II
09) Turn the Sun Off!
01) Anthem of Valour
02) Aryavarta
03) Warrior Race
04) To Mega Therion
05) Death Guard
06) Battle Heart
07) Vanaheim
08) Time of Virginity II
09) Turn the Sun Off!
4:58
7:21
4:56
6:44
4:35
5:40
7:50
4:00
14:12
Data Complete
30%
Total Rating
30%Total Rating
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Back Cover
CD Art
3D Case
3D Thumb
3D Flat
3D Face
3D Spine
First Released
2016
Symphonic Metal
---
---
---
Medium
Album
0 copies
Album Description 
“Warrior Race” degli Imperial Age è di fatto il primo disco pubblicato dalla Adulruna Records, etichetta lanciata da Christofer Johnsson (Therion).
I legami con i Therion sono d’altronde evidenti: lo stile degli Imperial Age suona un po’ come una sorta d’incontro tra la band di Johnsson e Rhapsody Of Fire e Nightwish, quindi potremmo descriverlo come un metal sinfonico con tanto di cori, orchestrazioni e voci liriche.
Su qualche brano, in particolare in “Aryavarta” e “Vanaheim”, emerge invece il lato più folk degli Imperial Age e sono presenti anche cornamuse, suonate da Vladimir Reshetnikov degli Arkona, band pagan/folk russa, con cui appare esserci pure un forte legame.
Le tematiche alla base dell’album sono di carattere fanta-archeologico, essendo fondate sulle solite storie di civiltà antiche molto avanzate, con tanto di immancabili riferimenti ad Atlantide.
Alcuni brani, ma anche qualcuno dei nuovi, sono stati registrati peraltro con la presenza di alcuni ospiti importanti, quali Fabio Lione (Rhapsody Of Fire, Angra) e Dariusz Brzozowski (Dimmu Borgir, Vader, Vesania), entrambi presenti in quattro canzoni. Obiettivamente, il loro contributo non è stato di poco conto perché, al di là di qualche melodia azzeccata e di cori magniloquenti nei quali la band si mostra abile, davvero le performance del cantante italiano e del batterista polacco fanno innalzare parecchio il livello qualitativo di un disco.
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“Warrior Race” degli Imperial Age è di fatto il primo disco pubblicato dalla Adulruna Records, etichetta lanciata da Christofer Johnsson (Therion).
I legami con i Therion sono d’altronde evidenti: lo stile degli Imperial Age suona un po’ come una sorta d’incontro tra la band di Johnsson e Rhapsody Of Fire e Nightwish, quindi potremmo descriverlo come un metal sinfonico con tanto di cori, orchestrazioni e voci liriche.
Su qualche brano, in particolare in “Aryavarta” e “Vanaheim”, emerge invece il lato più folk degli Imperial Age e sono presenti anche cornamuse, suonate da Vladimir Reshetnikov degli Arkona, band pagan/folk russa, con cui appare esserci pure un forte legame.
Le tematiche alla base dell’album sono di carattere fanta-archeologico, essendo fondate sulle solite storie di civiltà antiche molto avanzate, con tanto di immancabili riferimenti ad Atlantide.
Alcuni brani, ma anche qualcuno dei nuovi, sono stati registrati peraltro con la presenza di alcuni ospiti importanti, quali Fabio Lione (Rhapsody Of Fire, Angra) e Dariusz Brzozowski (Dimmu Borgir, Vader, Vesania), entrambi presenti in quattro canzoni. Obiettivamente, il loro contributo non è stato di poco conto perché, al di là di qualche melodia azzeccata e di cori magniloquenti nei quali la band si mostra abile, davvero le performance del cantante italiano e del batterista polacco fanno innalzare parecchio il livello qualitativo di un disco.
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