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Trespass è il secondo album in studio dei Genesis, pubblicato nel 1970.
Il secondo lavoro in studio dei Genesis vede la formazione incidere con una nuova etichetta discografica, la Charisma, per la quale pubblicheranno sino al 1981, un nuovo produttore, John Anthony, ed nuovo batterista, John Mayhew, che subito dopo la pubblicazione di quest'album lascerà il gruppo e verrà rimpiazzato da Phil Collins. A meno di un anno dall'uscita del primo album, lo stile compositivo del gruppo ha già subito un'evidente metamorfosi: dalle brevi canzoni pop-rock dell'esordio a brani di più ampio respiro, non legati necessariamente alla forma canzone e con estesi sviluppi strumentali a metà strada fra il rock e la musica sinfonica. L'uso del Mellotron li avvicina al sound dei primi King Crimson (l'influenza di In the Court of the Crimson King in questa fase è stata, a posteriori, più volte dichiarata dagli stessi Genesis) e, più in generale, le atmosfere del disco contribuirono a far inserire il gruppo nel filone del cosiddetto progressive rock.
L'album contiene due lunghi brani, Stagnation e The Knife, che per due o tre anni rimarranno parte del repertorio concertistico del gruppo, nonostante i cambi di formazione (The Knife verrà rispolverata occasionalmente anche negli anni '80). Oscillano attorno ai 7 minuti anche i brani che vanno a comporre il lato A dell'album, Looking for Someone, White Mountain (ispirata al romanzo di Jack London, Zanna Bianca) e la canzone d'amore Visions of Angels, originariamente scartata da From Genesis to Revelation e qui ampliata da nuovi passaggi strumentali. Completa la scaletta il brano acustico Dusk, la cui stesura originaria risale anch'essa al 1967-68 come testimonia il demo pubblicato in anni recenti sul cofanetto Genesis Archive 1967-75.
È grazie a Trespass che i Genesis cominciano ad affermarsi nell'Europa del Nord ed in particolare in Belgio (1ª posizione in classifica) e in Olanda, ben prima che in madrepatria. Un interesse relativamente discreto è suscitato anche in Italia: Ornella Vanoni nel 1972 inciderà una cover del brano White Mountain, dal titolo Un gioco senza età, su testo di Claudio Rocchi.
Trespass è l'ultimo lavoro con Anthony Phillips, il cui contributo compositivo nel gruppo era stato decisivo fino ad allora e che, lasciati i Genesis (ultimo concerto a Haywards Heath il 18 luglio 1970), proseguirà in una valida carriera solista.
La copertina dell'album è opera dell'artista Paul Whitehead, al quale il gruppo commissionerà la parte grafica di altri due album dopo questo. L'immagine è in realtà il perfetto ricalco di un disegno realizzato nel 1911 dall'illustratore e scenografo ungherese Willy Pogany (1882-1955) per il libretto del Tannhäuser di Richard Wagner;[4] dalla medesima fonte proviene anche il capolettera gotico della scritta Trespass (che, come Tannhäuser, comincia per "T").
Il cantante dei Genesis Peter Gabriel, rivendica a sé l'idea di "sfregiare" il disegno con un coltello, in riferimento al brano The Knife ma anche per simboleggiare la compresenza nella musica del gruppo di temi pastorali (espressi nello stile del disegno stesso) ed altri più aggressivi, nonché più in generale il contrasto fra eleganza vittoriana e violenza repressa, tipico secondo lui del subconscio inglese: un tema quest'ultimo che ricorrerà anche in lavori successivi dei Genesis, come Nursery Cryme e Selling England by the Pound.
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