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Requiem for the Indifferent è il quinto album in studio del gruppo musicale olandese Epica, pubblicato il 9 marzo 2012 dalla Nuclear Blast.
Titolo e tematiche:
Il chitarrista Mark Jansen ha spiegato il significato del titolo attraverso una dichiarazione pubblicata sul sito ufficiale del gruppo:
«Si riferisce alla fine di un'era. L'umanità non può più nascondere la testa sotto la sabbia ignorando ciò che accade intorno. Stiamo affrontando diverse sfide. C'è un'enorme tensione tra culture e religioni differenti, guerre, disastri naturali e profonde crisi finanziarie che stanno sfuggendo al controllo. Ora più che mai abbiamo bisogno gli uni degli altri per superare questi problemi. Siccome siamo tutti uniti; l'universo, la terra, la natura, gli animali, le creature umane, questo periodo di tempo è un preludio alla fine per coloro che non vogliono vedere, o semplicemente non vedono. Un requiem per l'indifferenza, ma anche una possibilità per un nuovo inizio, con enormi e nuove possibilità!»
Dal punto di vista testuale, gli Epica hanno confermato la loro attitudine a trattare tematiche socio-politiche di scottante attualità come la primavera araba, il disastro petrolifero del Golfo del Messico, la strage di Utøya, la grande recessione, varie sfaccettature della psicologia umana, la libertà d'informazione e il controllo dei media nei regimi dittatoriali. Non mancano tuttavia testi più personali e legati al vissuto dei componenti del gruppo: Delirium tratta del periodo affrontato dalla Simons mentre era malata di MRSA, mentre Storm the Sorrow parla di come affronta le critiche e i continui insulti via internet.
Stile musicale:
L'album risulta più equilibrato, bilanciato e maturo rispetto alle precedenti pubblicazioni degli Epica. Le linee vocali più orecchiabili e melodiche potrebbero far pensare a un alleggerimento delle sonorità, tuttavia sono presenti numerosi elementi death, black e thrash. Inoltre le influenze progressive metal sono aumentate considerevolmente, creando così brani dalle strutture complesse, molto vari al loro interno e ricchi di improvvisi cambi di tempo e umore, con parti aggressive e violente alternate da altre acustiche e calme. Le chitarre, inoltre, assumono un ruolo ancora più importante rispetto al precedente Design Your Universe, mentre le tastiere presentano uno stile maggiormente progressive. Sono presenti anche parti ambient e doom, melodie orientaleggianti, sprazzi elettronici e qualche virtuosismo tecnico.
Per quanto riguarda il comparto vocale, Simone Simons assume un ruolo predominante mentre la voce death di Jansen ricopre un ruolo secondario rispetto alla precedenti pubblicazioni. Il modo in cui si alternano voce pulita, voce death e cori è stato definito «eccentrico» e «originale», caratterizzato da repentine interruzioni e cambi improvvisi. Un elemento che invece è stato criticato dalla stampa è la produzione, definita da alcuni fredda, stanca e priva di mordente o energia.
In Deter the Tyrant è presente la campionatura di un discorso di Gheddafi, mentre in Serenade of Self-Destruction sono presenti spezzoni di servizi telegiornalisti riguardanti suicidi e attentati kamikaze. Il brano Internal Warfare, invece, è stato dedicato alle vittime di Anders Breivik.
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